Si è tenuto con successo e con ampia partecipazione un importante seminario scientifico presso il Campus Universitario di Catanzaro. Il seminario è stato tenuto dal Prof. Michele Carbone, professore di Patologia e direttore scientifico dell’Università delle Hawaii. Italiano d’origine, il Prof. Carbone attualmente è il massimo esperto internazionale nello studio della biopatologia del mesotelioma pleurico, tumore maligno della pleura, ed è impegnato nella identificazione di bersagli molecolari e nello sviluppo di terapie innovative per questa importante neoplasia. Il seminario, organizzato e coordinato dai Prof.ri Tassone e Tagliaferri, responsabili dell’area di Oncologia Medica dell’Ateneo catanzarese, nasce dai rapporti di collaborazione scientifica tra l’area medica della fondazione T. Campanella e il Programma in Oncologia molecolare Immunologia Sperimentale e Sviluppo di Terapie Innovative con il Cancer Center di Honolulu, hawaii. l’incontro scientifico si è focalizzato sul tema “BAP1 Cancer Syndrome”, si tratta di una nuova sindrome tumorale genetica di recente scoperta che può essere ereditata in generazioni familiari successive. lo studio, che il prof. Carbone ha effettuato e che ancora è in fase di sviluppo, é stato condotto in Cappadocia, in Turchia. Uno studio iniziato per caso “durante un viaggio turistico quasi dieci anni fa”. Ad affermarlo è stato lo stesso Carbone che ha illustrato, agli studenti di Dottorato di ricerca, Specializzandi, nonché ai Medici Specialisti in oncologia, a cui è stato rivolto il seminario scientifico, le delicate fasi di ricerca condotte sul campo e poi nei laboratori dell’Università delle Hawaii. lo scienziato internazionale e il suo team ha scoperto che le famiglie che portano mutazioni germinali nel gene BAP1 sono colpite da mesotelioma. La ricerca effettuata da Carbone è stata incisiva non solo dal punto vista dei progressi scientifici, ma anche da quello sociale. Da qualche anno, infatti, in Cappadocia, esiste una clinica impegnata in questo settore rappresentando un’oasi in un’area povera e sottosviluppata. L’importante scoperta apre scenari situandosi sia in termini di prevenzione che di terapia dei tumori.
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